Ancora un giorno per incontrare i coraggiosi ragazzi di miss Taft e gli Uomini di Nebbia nel fantasy di Sabia Eileen

Ancora un giorno solo, domani uscita ufficiale di I ragazzi di miss Taft e il mistero degli Uomini di Nebbia il fantasy per ragazzi di Sabia Eileen.

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Tre ragazzi, una Londra nebbiosa sospesa nel tempo e nello spazio, una sinistra dimora e gli Uomini di Nebbia, misteriose creature che si muovono negli angoli nascosti della città quando cala il buio… ma chi sono questi misteriosi e paurosi esseri che nessuno vede a parte i bambini della città? questi gli ingredienti di questo fantasy di formazione per bambini, ragazzi ma non solo, anche per chi ragazzo non lo è più ma ancora oggi ha voglia di sognare e lasciarsi trasportare in mondi fantastici dalla sua fantasia e da quella di penne di talento… il romanzo sarà disponibile su Amazon da domani 13 settembre 2017 in cartaceo ed ebook (anche gratis con KindleUnlimited).

Così anche oggi abbiamo deciso di proporvi un piccolo antipasto del romanzo, giusto per invogliarvi a curiosare e leggere l’avvincente storia di Beth, Dawson, i coraggiosi ragazzi di miss Taft. E oggi vogliamo proporvi proprio l’inizio della loro avventura, l’incipit di questo coinvolgente romanzo…

UN’OMBRA NELLA NEBBIA
«Ne sei sicuro?» sussurrò Beth in un soffio.

Le sue labbra erano vicinissime all’orecchio di Dawson, tanto che le parole al ragazzo parvero urlate.
«Sì – la redarguì lui – ora taci, altrimenti ci scappa!».
I due ragazzi erano accovacciati tra le erbacce in riva al canale. Fermi come statue. Erano in attesa.
Seguirono attimi di silenzio. Un silenzio immobile. Il tempo pareva essersi fermato.
«Ma dove vi eravate cacciati?» la voce squillante di Thomas li fece sobbalzare.
«Noooo!» strillò Dawson con frustrazione.
«Lo abbiamo perso!» sbraitò in faccia al piccolo Thomas.
Gli occhi azzurri di Thomas si dilatarono interrogativi.
«Stupido!» intervenne Beth mollando uno schiaffo sulla nuca del bambino.
«Ma che ho fatto?» piagnucolò questi sfregandosi la testa.
«Ora dove ne troviamo un altro?» domandò Dawson più a se stesso che agli altri due.
«Tanto mi sa che ti sei inventato tutto!» lo attaccò la ragazzina.
«Ti ho detto che c’era – gridò lui di rimando – l’ho visto».
«Io non ho visto niente – insistette Beth – quel coniglio te lo sei inventato».
«Se non fosse arrivato Thomas lo avremmo preso» il ragazzo piantò gli occhi scuri in volto al piccolo con aria di rimprovero.
«Io volevo solamente farvi notare che è ora di rientrare – gli tenne testa Thomas – guardate come è tardi».
I due ragazzi più grandi alzarono istintivamente gli occhi al cielo.

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Cominciava a imbrunire. Una foschia si faceva più densa intorno a loro. Le zone nei pressi del canale non erano per nulla raccomandabili quando cominciava a fare buio. Per inseguire il piccolo coniglio che Dawson sosteneva di aver visto tra l’erba non si erano resi conto dell’ora tarda.
Gli occhi dei ragazzini si velarono di preoccupazione. Il buio stava per inghiottire ogni cosa e la nebbia non presagiva nulla di rassicurante.
«Emily sarà preoccupatissima» balbettò Beth. Inghiottì sperando che gli altri due non notassero la paura che si stava impadronendo di lei.
Dawson e Thomas a loro volta si sentivano tremare le gambe all’idea di ritrovarsi in quella zona quando il buio fosse sceso completamente.
Senza parlare, come se ci fosse un tacito accordo, cominciarono a correre nella direzione di casa.
Attraversarono la zona del canale. Poi le strade bagnate dalla nebbia ma ancora popolate.
Qualche negozio era ancora aperto e poche persone stavano facendo le ultime compere prima di ritirarsi. Di lì a poco la nebbia avrebbe inghiottito ogni cosa e le strade sarebbero state popolate solamente da personaggi poco raccomandabili.
Passarono davanti a diverse abitazioni già chiuse per la notte. Udirono persone dall’interno delle case chiacchierare probabilmente davanti alla cena.
I lampioni a olio erano già stati accessi ma la luce che diffondevano era pallida. Una luce giallastra che lasciava nell’oscurità molti angoli delle strade. Angoli nei quali poteva accadere qualsiasi cosa.
La fantasia dei tre ragazzini costruiva inquietanti personaggi e spaventose vicende che si consumavano in quegli angoli bui.
Improvvisamente Thomas si fermò di colpo. Gli altri due lo superarono poi rallentarono e si voltarono nella sua direzione.
«Dai muoviti!» lo incitò Beth.
«Voi non lo avete visto?» chiese il bambino fissando un angolo immerso nell’oscurità.
«Visto cosa? – Dawson lo raggiunse e cominciò a trascinarlo per un braccio – muoviti è già troppo tardi».
«L’uomo grigio – Thomas indicò un punto nel buio – mi è passato a fianco, voi non lo avete visto?».
«Andiamo – intervenne Beth prendendo il bambino per l’altro braccio – questo è come il coniglio di Dawson!».
«Il coniglio c’era!» si impuntò il ragazzo fermandosi.
«Ora non ti ci mettere anche tu – strillò Beth – manca poco a casa, se vuoi poi discutiamo tutta la notte ma adesso dobbiamo muoverci!».
I tre ragazzi ripresero la corsa strattonati da Beth e nel giro di pochi minuti si ritrovarono di fronte a casa.